Le scosse registrate nella Valle del Liri, con epicentro a Balsorano, stanno interessando un’area ad altissima pericolosità sismica dove l’allerta dovrebbe essere massima ogni giorno spiega al Tg8 il professore Francesco Stoppa il quale evidenzia che “Non è una questione di previsione ma di prevenzione”.
Le 85 scosse registrate fino a questa mattina nella Valle del Liri, dove ieri, 7 novembre, alle ore 18.35, si è verificato un terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter, il cui epicentro è stato rilevato a Balsorano, sta creato preoccupazione tra la popolazione delle province de L’Aquila e di Frosinone ma anche dell’area costiera tra il Pescarese e il Chietino.
Il professore Francesco Stoppa, Dottore in Scienza della Terra, Professore Ordinario dell’ Università d’Annunzio di Chieti-Pescara dove insegna Vulcanologia, Petrologia e Petrografia, Direttore del Centro di Antropologia Territoriale, membro del Consiglio di Dottorato sulla pericolosità geologica e antropica e dell’Associazione Internazionale di Sicurezza Sismica spiega che l’area in questione è quella del fiume Liri che è ad altissima pericolosità sismica paragonabile alla zona del Fucino. Nel 1915, quando un terribile terremoto ha raso al suolo Avezzano, quella valle ha subìto danni ingenti. Ma, come per tutte le altre località dell’Appennino Centrale e più in generale della nostra Penisola, non bisogna concentrarsi su questo sciame perchè l’allerta dovrebbe essere massima ogni giorno visto che i terremoti potrebbero verificarsi in qualsiasi momento. Nella Valle del Liri, tra l’altro, si potrebbe verificare un sisma anche di magnitudo superiore a quella registrata ieri. In Italia, comunque, il problema è che anche piccole scosse spesso causano danni a strutture e provocano vittime,come è avvenuto ad Ischia, ma l’elenco è molto lungo, perchè si preferisce costruire edifici senza tenere conto del parere dei geologi e usando materiali e metodi che non rispettano le regole anti-sismiche.
Secondo l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia de L’Aquila il terremoto della valle del Liri ha quale “L’epicentro l’area a sud-est di Balsorano. E’ stato piuttosto profondo e per questo ha coinvolto un’area ampia, da Sulmona all’Alta Valle dell’Aterno e fino a Roma. In linea con i terremoti di tale profondità, 14 chilometri, non ha causato danni in superficie.
L’amplificazione, però, dipende anche dalle caratteristiche geologiche del territorio: la Valle Roveto è piuttosto disomogenea, con abitati su roccia e quindi effetti ridotti in caso di sisma, e abitati posti su sedimenti alluvionali e argillosi, pendii dissestati e instabili o in contesti di frana per ragioni geomorfologiche caratterizzati da un maggior risentimento come avvenuto in questo caso.
I terremoti non si prevedono, non sappiamo se ne seguiranno altri a breve o lungo termine. La Marsica è una zona caratterizzata da una sismicità importante dove anche gli sciami non rappresentano una novità, ricordandoci, di tanto in tanto, che è necessario adottare politiche di attenzione verso la qualità dei fabbricati per sentirci sicuri nei luoghi in cui viviamo”.