La Procura della Repubblica de L’Aquila ha chiesto il processo per i 26 indagati su presunte irregolarità negli appalti per la ricostruzione post sisma di chiese nell’Aquilano e a Sulmona e del teatro comunale dell’Aquila.
Tra le persone indagate ci sono imprenditori, professionisti e funzionari di beni culturali abruzzesi e Soprintendenza che sono coinvolte nell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila e le cui indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo dell’Aquila.
Gli edifici finiti nell’indagine, tutti in provincia dell’Aquila, sono la chiesa di Santa Maria Assunta a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico a Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, la Badia di Sulmona, piazza Duca degli Abruzzi- Porta Branconia, Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, il teatro comunale dell’Aquila e la chiesa di San Biagio a Cappadocia.
Le accuse, a vario titolo, vanno dal falso, all’abuso d’ufficio, dalla turbativa d’asta fino alla corruzione. Le istanze di rinvio a giudizio sono state presentate nelle settimane scorse e l’udienza preliminare, dopo la richiesta del pm Simonetta Ciccarelli, deve essere ancora fissata dal Giudice per le udienze preliminari.
L’inchiesta è scattata nel luglio del 2017 ed ha portato anche a misure cautelari ai domiciliari per alcuni indagati e, nel corso dei mesi, le indagini si sono allargate così come il lotto degli appalti finiti nel mirino della magistratura e che ha comportato l’aggravarsi delle posizioni di alcune delle persone coinvolte.