Rischi di sismicità indotta dovuti ad attività umane in Abruzzo. Il professor Francesco Stoppa parla del caso del progetto di San Martino sulla Marrucina.
La sismicità indotta è uno dei rischi connessi ad alcune attività umane, tra cui l’estrazione e lo stoccaggio di idrocarburi. A confermarlo al nostro microfono è Francesco Stoppa, Professore ordinario di Geochimica e vulcanologia all’Universita’ Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Il riferimento è in particolare il progetto di stoccaggio di gas proposto per San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, che è tornato alla ribalta delle cronache dopo l’ampio servizio realizzato dal programma televisivo “Le Iene “. Lo stoccaggio , come ha ricordato anche il Forum H2O in un comunicato stampa diffuso ieri, verrebbe realizzato in una zona classificata già ora in categoria di rischio 1 per i terremoti naturali (massimo rischio). In un raggio di 10 km vivono 95.000 persone e ci sono le città di Chieti e Guardiagrele. Il professor Stoppa mette in guardia sui rischi che tali attività possono produrre sul territorio e sugli effetti che l’estrazione e la re immissione di sostanze gassose potrebbero produrre. Eventi sismici ma anche eruttivi con effetti dannosi per la salute pubblica.