Anche nella nostra regione le persone che si sono avventurate in montagna senza usare il buon senso e sono finte nei guai, dovranno pagare di tasca propria l’intervento dei soccorsi per essere aiutate.
Il Soccorso Alpino della Regione abruzzo si è messa al passo con le altre regioni del nord Italia grazie alla legge “Reasta” il soccorso a pagamento per le persone che non sono in pericolo di vita o con ferite tali da giustificare un intervento d’urgenza. Tutto è nato dalla proposta ideata dell’istruttore di sci Paolo De Luca, che lanciò l’idea quasi due anni fa durante una trasmissione condotta dal compianto direttore Pasquale Pacilio. Una legge che deve servire in primis ad educare gli amanti dalla montagna
“Gli interventi di soccorso ed elisoccorso di carattere non sanitario – si legge nel dispositivo- comprensivi di recupero e trasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso, sono soggetti a una compartecipazione alla spesa a carico dell’utente trasportato, se richiesto da quest’ultimo o riconducibile ad esso. La compartecipazione è aggravata qualora si ravvisi un comportamento imprudente”.