A Martinsicuro è stato chiuso il ristorante etnico che era diventato meta dei giovani per l’acquisto di droga. Il proprietario era stato arrestato lo scorso 19 gennaio dai carabinieri
Il questore di Teramo ha disposto la revoca della licenza e di conseguenza la chiusura dell’esercizio pubblico. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri che sono stati impegnati anche in diverse altre attività di controllo del territorio.
I militari della Stazione di Martinsicuro, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica e dall’unità cinofila del Nucleo Carabinieri Cinofili di Chieti, grazie al fiuto del cane pastore tedesco di tre anni dal manto completamente nero di nome “Bagheera” (nella foto), nella popolosa frazione di Villa Rosa hanno ” setacciato” esercizi pubblici, piazze, luoghi di ritrovo di giovani e giardini pubblici.
Cinque giovani sono stati segnalati quali assuntori di stupefacenti mentre una donna è stata arrestata e reclusa in carcere, su ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura della Repubblica di Teramo, dopo essere stata scoperta mentre spacciava hashish ed eroina nella sua abitazione di Martinsicuro dove è stato sequestrato materiale di taglio della sostanza stupefacente, bilancino di precisione e materiale per confezionare la droga in dosi.
Nel corso del medesimo servizio sono stati arrestati tre uomini e una donna. Il primo è un cittadino rumeno sul quale pendeva un mandato di arresto Europeo, emesso in Romania, per falsificazione di denaro e truffa. E’ stato condotto in carcere in attesa di essere estradato nel suo paese di origine dove deve espiare due anni di reclusione.
Un altro uomo è agli arresti domiciliari, su disposizione del Tribunale di Napoli, perchè condannato a nove mesi di reclusione per furti e ricettazione.
Un terzo uomo è ai domiciliari, su disposizione del Tribunale dell’Aquila, dopo essere stato condannato a sei mesi per falso.
La donna è in carcere, su disposizione del Tribunale di Ascoli Piceno, e deve espiare una pena di due anni e un mese di reclusione per tentata estorsione commessa nella provincia marchigiana.