A Spoltore in esposizione opere d’arte sacra in occasione della mostra dal titolo “Forme ed espressioni della fede cristiana”.
Domani 10 giugno nella chiesa di San Giacomo a Cavaticchi di Spoltore, dalle ore 16 alle ore 20, si potranno ammirare alcuni dipinti e sculture di arte sacra. Tra le opere in esposizione c’è una bellissima scultura raffigurante la Madonna del Rosario realizzata dallo scultore barocco genovese Anton Maria Maragliano (Genova 1664 – 1741). Un’altra preziosa scultura lignea policroma raffigurante San Michele Arcangelo, dipinta e dorata, realizzata con aggiunta di parti polimateriche, opera dello scultore Romano Alberti, detto Nero Alberti da Sansepolcro (Sansepolcro, 1502 – 1568) e vari dipinti dal XIV al XVIII secolo, tra i quali spicca una preziosa tavola fondo oro raffigurante una ‘Madonna del Popolo’, di pittore senese, di fine Trecento, vicino all’opera di Lippo Memmi.
La mostra è stata fortemente voluta dalla Parrocchia di Santa Teresa d’Avila e dal parroco Don Giovanni Ciancioso. A curarla insieme all’architetto Marco Vinicio Zonin c’è l’avvocato Loris Di Giovanni. L’evento gode del patrocinio del Consiglio regionale d’Abruzzo e gli organizzatori ringraziano sentitamente per la collaborazione il consigliere regionale Alberto Balducci , il Comune di Spoltore, in particolare il sindaco Luciano Di Lorito ed il consigliere di Cavaticchi Carlo Pietrangelo e la Fondazione PescarAbruzzo guidata dal professor Nicola Mattoscio.
San Francesco e San Tommaso
L’architetto Marco Vinicio Zonin, antiquario in Pescara e curatore della mostra, afferma che nel “suggestivo scrigno di bellezza risalente al XVII° secolo si coniugherà, in mutua reciprocità, il binomio arte-fede e bellezza-fede. Un richiamo fortissimo per chi ama l’Arte soprattutto perché verrà svelata la bellezza dell’arte attraverso i secoli della cristiana devozione. Le opere esposte provenienti da varie collezioni private, dalla notevole valenza artistica, contengono un importantissimo registro documentario, poiché descrivono la variazione della concezione culturale e sociale delle materie spirituali. Opere d’arte cristiana che, nei secoli che hanno attraversato, son servite come una sorta di ’libro dei poveri’ per la loro comunicazione immediata; quasi il prolungamento dell’insegnamento della Chiesa, un catechismo, una Bibbia figurata. In questi capolavori si ha la confluenza di tre concetti fondamentali: realismo, idealismo e simbolismo. La fusione di realismo, idealismo e simbolismo in un’opera d’arte cristiana serve a vivificarla in ogni sua parte, facendola diventare oggetto di meditazione e preghiera e nello stesso tempo testimonianza viva del messaggio cristiano. Esse rappresentano veicoli di diffusione di concetti e significati, strumenti di comunicazione e persuasione. In tutte le civiltà le immagini sacre hanno una doppia valenza, spirituale e materiale, che le rende diverse da tutte le altre e le pone in relazione con il ruolo che esse hanno nell’intimità religiosa del singolo e della comunità cui appartiene, comunità che si riconoscono in un determinato insieme di valori, anche espressivi. L’aspetto o il valore artistico, di queste opere d’arte, non esauriscono il significato e la funzione. Esse sono immagini destinate al culto, secondo varie modalità, che ne condizionano anche le forme specifiche. Sono servite e servono per vari scopi: evangelizzare, persuadere, far ricordare e memorizzare degli eventi e dei personaggi, illustrare una storia e attestarne la veridicità, tramandare un sistema di significati, di dogmi, di insegnamenti morali, suggerire e guidare delle pratiche devozionali, coinvolgere emotivamente chi le guarda”.