Sulla Strada Parco di Pescara le barriere architettoniche che non vengono rimosse. Appello del presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Ferrante.
Non fa alcun cenno al problema delle barriere architettoniche presenti sulla Strada Parco di Pescara la Corte dei Conti, nella propria articolata relazione. Barriere che non vengono rimosse e non consentono l’accessibilità a persone diversamente abili con problemi di deambulazione. A ribadirlo è il presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante che sperimenta direttamente tutti i disagi che quotidianamente devono affrontare le persone che si spostano, solo ed esclusivamente, grazie alle proprie carrozzine. Gli ostacoli sono tantissimi ,persino in quei luoghi in cui l’accessibilità dovrebbe essere scontata. Una strada parco …per esempio.
In una nota Ferrante afferma che la Corte dei Conti nella relazione valutare soltanto che le opere della “filovia fantasma di Pescara sono state completate al 98%, a fronte di un tracciato che era e resta per lunghi tratti inaccessibile alle mamme con passeggino, agli anziani, ai bambini, ai non vedenti, alle persone in carrozzina. Escludendo, di fatto, molte categorie sociali dal servizio di trasporto pubblico. Questa è davvero la repubblica della banane?! Cosa e come ha controllato la corte dei Conti? Chilometri di barriere architettoniche costruite non rispettando norme nazionali ed europee. Disattesa la sentenza del TAR! Ignorata la prescrizione imposta nel 2013 dal Comitato di Coordinamento Regionale VIA alla Stazione appaltante circa l’obbligo di rimuovere tutte le barriere architettoniche! Sperperato denaro pubblico! Ed ora dobbiamo sopportare anche che chi ha potere giurisdizionale non si esprima sulle barriere architettoniche mai rimosse !! Altro che lavori terminati al 98%! E’ paradossale e inaccettabile che la Pubblica Amministrazione, in questo triste caso, al pari di tante altre vicende, abbia trascurato un dovere istituzionale fondamentale, qual è quello di riconoscere pari dignità a tutti i cittadini, in ciò palesando una deprecabile violazione dei diritti umani”.