Strade colabrodo in Abruzzo, voragini a Roma, manti stradali come trappole per gli automobilisti in tutta Italia. Per l’esperto vecchie tecnologie e mancanza di progettazione.
Alla luce dei nostri frequenti servizi e delle centinaia di segnalazioni che giungono in redazione ogni giorno sullo stato di assoluto degrado di gran parte delle nostre strade, abbiamo cercato di capire sentendo il parere di un esperto. Dario Zaccardi, imprenditore nel settore asfalti, prova a darci la sua interpretazione partendo da un dato già di per se inquietante: in 40 anni il volume del traffico nel nostra Paese si é triplicato, ma la progettazione delle nostre strade é ancora quella del dopo guerra. Tecnologie non adeguate al segno dei tempi e cattiva manutenzione, dunque, quando in gran parte d’Europa emergenze di questo tipo sono assolutamente sconosciute:
“Oggi in Italia viaggiano circa 40 milioni di veicoli, secondo il libro bianco di Confcommercio – precisa Dario Zaccardi – e le nostre strade non sono più in grado di sostenere un simile carico. Vecchie progettazioni e ritardi nella manutenzione, li dove s’interviene quando si crea una buca e non prima, non fanno che aggravare il problema.”
Ma se esistono tecnologie più efficaci perché non le si adottano?
“Sostanzialmente perché sono costose – dice Zaccardi – e gli Enti Pubblici con l’obbligo del massimo ribasso, nella gare d’appalto, devono fare buon viso a cattivo gioco. Con questo non voglio parlare di scarsa qualità, perché alle volte si può anche garantire qualità ad un prezzo contenuto, ma per forza di cose non possono essere prese in considerazione altre soluzioni.”
Altra questione é quella dell’asfalto drenante sulle strade a scorrimento veloce, nei giorni scorsi alcune segnalazioni su asfalto asciutto a corsie alterne sull’Asse Attrezzato Chieti-Pescara:
“Non sono a conoscenza delle scelte adottate dai tecnici Anas e sulla ragione per cui sono state fatte queste scelte – dice ancora Zaccardi – ma va detto che l’asfalto drenante ha i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi. In molti casi l’acqua che riesce a penetrare va a gonfiare come una spugna lo strato sottostante creando le famose spaccature, la cosa migliore é quella di adottare un sistema per il quale l’acqua viene direttamente indirizzata nel canali di scolo.”