Nove anni di reclusione, ridotti a sei in virtù del rito abbreviato e la richiesta di risarcimento dei danni per la parte di 200mila euro. Sono le richieste formulate dal PM e dalla parte civile nei confronti di un 58enne di Pratola, imputato per i reati di atti sessuali su una minorenne e corruzione di minore. La sentenza il 30 ottobre.
Le richieste sono state avanzate dal sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, al giudice per le udienze preliminari Daniele Sodani, in sede di discussione del processo celebrato con rito abbreviato. La lunga e delicata vicenda doveva chiudersi oggi davanti al Gup.
Le parti hanno invece formulato le loro richieste ma la sentenza, per decisione del giudice, sarà pronunciata il prossimo 30 ottobre nel corso dell’ultima udienza fissata per le repliche e la lettura del dispositivo. L’avvocato della difesa ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, ritenendo infondata l’accusa nei confronti del suo assistito. Le parti civili si sono invece associate alla Procura chiedendo un congruo risarcimento del danno.
I fatti sarebbero avvenuti tra il 2009 e il 2015. La vittima è una giovane ragazza, che all’epoca dei fatti non aveva compiuto nemmeno dieci anni. Lui, l’imputato, è l’ex compagno della madre che avrebbe approfittato della bambina quando la stessa era affidata alla sua custodia.
Stando alle accuse l’uomo avrebbe compiuto atti sessuali con la minorenne prima del compimento del decimo anno di età e sino al raggiungimento del sedicesimo anno. Finita la storia tra l’uomo e la madre della vittima, la ragazza ha trovato la forza di raccontare tutto ai suoi familiari.