Il sostituto procuratore di Sulmona Stefano Iafolla indaga su un delicato caso che vede al centro della vicenda una giovane poco più che maggiorenne e un uomo di 44 anni, anche lui residente nel capoluogo peligno. Secondo il racconto della ragazza sarebbe stata violentata dopo un festino a base di droga.
Il fatto risale al 2 febbraio scorso. Nell’istanza inviata al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, il sostituto procuratore chiede di poter procedere all’assunzione della testimonianza della giovane vittima in quanto si tratterebbe di fatti gravi e di notevole rilevanza in ordine ai reati per i quali si procede.
La violenza denunciata sarebbe stata preceduta da un festino con uso di stupefacenti da parte delle persone coinvolte. Per accertare questa circostanza ulteriore sarà fondamentale l’esito degli esami e il drug test in corso da parte della sezione di polizia scientifica, sulla sostanza bianca contenuta in un barattolo recuperata dai poliziotti nel corso della perquisizione nell’abitazione di Sulmona dove sarebbe stata consumata la violenza sessuale.
Un racconto drammatico quello reso dalla giovane sulmonese alla polizia. Di fronte al suo rifiuto ad avere rapporti l’uomo che era con lei, l’avrebbe sollevata di peso e fatta sedere sul tavolo della cucina. Quindi dopo averla ripetutamente schiaffeggiata, colpita con i pugni sui fianchi, sulle costole e sulla schiena, avrebbe strappato i leggings indossati dalla ragazza costringendola a subire atti sessuali.
Sempre stando alla versione dei fatti data dalla giovane, l’uomo le avrebbe sequestrato il telefonino per impedirle di telefonare.
Trascorsa la notte la giovane si sarebbe svegliata presto e con una scusa sarebbe riuscita a scappare recandosi in commissariato a denunciare quello che le era accaduto.