Smaltiva acque reflue industriali senza autorizzazione. Scatta la denuncia per il titolare di un’autofficina di Sulmona. Oltre alla sanzione, rischia fino a 3 anni di carcere
I carabinieri forestale di Sulmona, nel corso di un controllo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona, hanno accertato che sul piazzale di oltre mille metri quadrati che si trova davanti al capannone industriale, oltre ai mezzi in riparazione, c’era un deposito di rifiuti speciali pericolosi: olii esausti, filtri, batterie e altro materiale ma il meccanico non era in possesso della necessaria autorizzazione unica ambientale. Il proprietario dell’officina è stato denunciato scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione e, in base al Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente) rischia l’arresto da tre mesi a tre anni e l’ammenda da 5mila a 52mila euro.
In mancanza delle opportune opere di raccolta, trattamento e gestione delle acque di lavaggio e prima pioggia, il materiale avrebbe rischiato di causare gravi danni all’ambiente e le sostanze pericolose avrebbero potuto penetrare nella falda acquifera sottostante.
Pertanto, il proprietario dell’officina, in qualità di amministratore unico della ditta, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione, in applicazione del Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente), che contempla per i trasgressori l’arresto da tre mesi a tre anni e l’ammenda da 5000 a 52.000 euro.