Due detenuti trovati in possesso di telefonini nel carcere di Sulmona sono stati condannati a otto mesi di reclusione e pagamento delle spese processuali
Sono stati condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona Concetta Buccini. I due detenuti del carcere di massima sicurezza di Sulmona sono stati processati con rito abbreviato dopo che, lo scorso anno, gli agenti della polizia penitenziaria li avevano sorpresi con i telefonini.
Nel mese di ottobre del 2020 i baschi blu, al termine di un’accurata indagine ed una serie di perquisizioni, sono riusciti a sequestrate una ventina di dispositivi finiti nelle mani dei detenuti. Alcuni sarebbero stati recapitati perfino tramite l’utilizzo di droni.
L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale al 25 ottobre dello scorso anno quando un detenuto, dopo essere stato scoperto con tre cellulari in cella, reagì alla perquisizione, aggredendo cinque poliziotti penitenziari che sono finiti in ospedale. Ne è scaturita un’inchiesta che ha portato alla condanna dei due imputati e al rinvio a giudizio di altri sette detenuti, per i quali il processo è già partito.
L’attività d’indagine si è poi allargata con l’arresto di un poliziotto penitenziario, accusato di aver introdotto tre micro cellulari nella struttura carceraria, destinati verosimilmente ai detenuti. L’uomo si trova ancora agli arresti domiciliari.