Il ricorso d’urgenza presentato dai legali della nota discoteca di Tortoreto Manakar è stato accolto dal tribunale amministrativo e il locale riprende la sua attività.
Dopo lo stop forzato di venerdì sera, dopo che il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva relativamente all’ordinanza di sospensione per una settimana della licenza musicale, da ieri sera , 4 agosto, le attività del Manakara di Tortoreto riprendono regolarmente. Si tratta di un nuovo capitolo di una lunga storia condita da forti polemiche.
In una nota uno degli avvocati del Manakara, Fabrizio Antenucci, che difende la discoteca insieme ad Enrico Ioannoni Fiore si legge che “In maniera assolutamente illegittima e, a tacer d’altro, in espressione di una rinnovata volontà persecutoria nei confronti di onesti imprenditori che forniscono lavoro ad oltre settanta famiglie durante il periodo estivo ha imposto la chiusura del locale provocandone un danno patrimoniale pari ad oltre centomila euro. A nulla sono valse le richieste della proprietà indirizzate nell’immediatezza della notifica al Sindaco e al vicesindaco al fine di annullare in autotutela quello che si manifestava come “il solito” provvedimento creato ad arte e quindi immancabilmente nullo per plurime violazioni di legge. L’aspetto incontrovertibile, al momento, è che l’efficacia del provvedimento di sospensione emesso dal comando della Polizia locale è sospesa, in attesa poi che il tutto venga discusso nel merito e comunque in una fase successiva. Inutile nascondere la grande soddisfazione di chi investe milioni di euro sul territorio di Tortoreto e rischia di vedersi chiudere l’attività proprio nel periodo più propizio e per motivazioni ridicole e soprattutto non basate su alcuna norma giuridica. Va ricordato che il locale, impegnato nel party no stop della domenica, sia stato sanzionato per avere iniziato a suonare 14 minuti prima delle 17.30, limite che, peraltro, non è neppure tenuto ad osservare in quanto discoteca sul mare e pertanto non sottoponibile ad alcun limite comunale. L’aspetto più inquietante, comunque, risiede nel fatto – gravissimo, per il quale sarà dato seguito nelle sedi competenti, che ha visto i vigili contestare l’infrazione il giorno domenica 29 luglio, redigere il verbale il successivo martedì 31 luglio e notificare il medesimo a mezzo Pec in data ancora successiva del giovedì 2 agosto. Il tutto, è più che lecito pensarlo, al fine di evitare l’immediato ricorso al Tar che di norma (come già accaduto plurime volte, da ultimo in data odierna) si pronuncia (per fortuna) più che tempestivamente nel giro massimi di due giorni. I cittadini di Tortoreto è bene che siano informati di come tale attività si riverbera direttamente sulle loro tasche visto che il Comune è stato già condannato al pagamento di oltre diecimila euro di spese legali e dovrà oggi fare pure fronte alla cospicua richiesta di risarcimento per i danni arrecati all’attività per il mancato incasso e per il danno all’immagine”.