Morta e sepolta l’inchiesta sulla “Mare-Monti” con la piena assoluzione per Luciano D’Alfonso all’epoca presidente della Provincia di Pescara, entra invece nel vivo il procedimento a carico del geometra che per il suo silenzio chiese 130 mila euro.
La novità, in tal senso, è rappresentata dalla richiesta del Gup Antonella Di Carlo di una perizia psichiatrica a carico di Giuseppe Cantagallo, il geometra che alla vigilia di una sua deposizione un anno fa , nel corso del processo sulle presunte tangenti per la realizzazione della “Mare-Monti”, la strada che avrebbe dovuto collegare l’area vestina alla costa, inviò una e mail a Luciano D’Alfonso dal titolo “segnali di pace”, nella quale chiese, in cambio del suo silenzio, una tangente di 130 mila euro. D’Alfonso denunciò immediatamente l’accaduto alla Procura e nel corso degli accertamenti sul registro degli indagati finirono anche la moglie e la figlia di Cantagallo ed un medico accusato di aver prodotto false certificazioni per giustificare le assenze del geometra al processo. Il Gup ha così incaricato lo specialista Raffaele De Leonardis di effettuare su Giuseppe Cantagallo un’adeguata perizia, così come richiesto, per altro dall’avvocato difensore del medico indagato ed anche nei mesi scorsi, dalla moglie del Cantagallo, a seguito di ben due ictus. Mentre D’Alfonso si è, proprio ieri, costituito parte civile, ma solo nei confronti del geometra.