Restano in carcere la madre e il figlio arrestati per il tentato omicidio del capo famiglia attraverso la somministrazione di un farmaco anticoagulante.
E’ salita alla ribalta delle cronache come la coppia del Coumadin, un farmaco anticoagulante che sarebbe stato somministrato al capofamiglia da una madre e da un figlio finiti in carcere a Pescara con l’accusa di tentato omicidio. Per Daniela Lo Russo e Michele Gruosso ,secondo il tribunale della Libertà de L’Aquila, non sussistono le condizioni per l’affievolimento della pena e pertanto devono restare ancora in carcere. Gli avvocati della coppia Leonardo Casciere e Giancarlo De Marco hanno presentato ricorso in secondo grado contro l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Pescara. La donna è anche in attesa del verdetto dei giudici della Corte d’Appello sulla ricusazione di due dei tre magistrati del collegio giudicante perchè sono gli stessi che hanno già giudicato l’analoga richiesta di revoca della misura cautelare nei confronti del figlio. Secondo gli avvocati della difesa il farmaco somministrato al marito della Lo Russo non è letale. Per l’accusa, invece, è stato utilizzato per provocare emorragie interne che avrebbero potuto provocare la morte dell’uomo.