Al via stamane al processo dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Teramo, Lorenzo Prudenzano, che vede imputate 10 persone
Tra questi, rappresentanti legali e amministratori di Strada dei Parchi, Ruzzo Reti e Istituto nazionale di Fisica Nucleare accusati di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose in relazione al sistema acquifero del Gran Sasso. Com’era prevedibile, l’apertura del processo è stata caratterizzata dal deposito delle istanze di costituzione di parte civile di enti ed associazioni giuridicamente riconosciute. Sono in totale 14. Questo ha determinato, da parte delle difese degli imputati, la richiesta di rinvio dell’udienza per l’analisi delle documentazioni relative. La richiesta è stata accolta e il dibattimento è stato rinviato al prossimo 7 ottobre: in quella sede il giudice monocratico, Lorenzo Prudenzano, scioglierà la riserva sulle costituzioni di parte civile. Gli imputati del processo, in cui compaiono anche le società Strada dei Parchi e Ruzzo Reti (per illecito amministrativo), sono: Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto di fisica nucleare; Stefano Ragazzi, direttore dei laboratori nazionali dell’Istituto di fisica nucleare; Raffaele Adinolfi Falcone, responsabile del servizio ambiente dei laboratori dall’ottobre del 2005; Lelio Scopa, presidente del consiglio di amministrazione della Strada dei Parchi; Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada dei Parchi dal 30 maggio del 2011; Igino Lai, direttore generale di esercizio di Strada dei Parchi con compiti in materia di tutela dell’ambiente dal 2011; Antonio Forlini, oggi ex presidente di Ruzzo Reti e attuale consigliere del Cda; Domenico Giambuzzi, all’epoca dei fatti responsabile dell’area tecnica della Ruzzo Reti; Ezio Napolitani, responsabile dell’unità operativa di esercizio della Ruzzo Reti; Maurizio Faragalli, responsabile del Servizio acquedotto della Ruzzo Reti dal 17 gennaio 2014.