Si aggira sui 400 milioni di euro il valore delle opere da realizzare per la ricostruzione posta sisma nel territorio teramano. Per tracciare un primo bilancio e fare il punto della situazione su quanto ancora c’è da fare il gruppo dirigenziale dell’Ance di Teramo ha incontrato tutte le parti interesate del territorio provinciale.
Pur in presenza di una considerevole mole di domande che aumenteranno sensibilmente all’esito della imminente approvazione dei piani di ricostruzione post sisma da parte di alcuni Comuni del cratere, è emersa da parte dell’associazione dei costruttori teramani, l’opportunità di intensificare il coordinamento tra le amministrazioni per accelerare i processi che porteranno all’apertura di molti cantieri. Un ruolo decisivo verrà rivestito dai tecnici che costituiscono una interfaccia fondamentale per la gestione delle pratiche, oltreché degli Enti locali per la parte della Ricostruzione pubblica; l’ANCE ha anche auspicato l’accelerazione dell’attuazione del programma “Scuole d’Abruzzo”. Molta preoccupazione è stata espressa dal Presidente dell’Ance di Teramo Beccaceci sul tema della riorganizzazione degli uffici del Genio Civile che dal 1° gennaio 2016 dovranno autorizzare gli interventi per il rischio sismico.
«Temo che possa esserci un forte rallentamento delle attività a danno di tutta l’economia locale che ripone grandi attese sulla ricostruzione per il rilancio di tutta la provincia» ha affermato Beccaceci «tuttavia moltiplicheremo le nostre iniziative di collaborazione affinché ciò non accada promuovendo intese territoriali per monitorare la qualità della ricostruzione a tutela del lavoro e delle imprese regolari».
height=315