Aperto dal Comune di Teramo solo poche ore fa, per agevolare i pedoni nei giorni di visita ai defunti, il tanto atteso sottopasso di Villa Pavone è stato subito richiuso da RFI, con tanto di lucchetto.
A realizzare l’opera è stata proprio la Rete Ferroviaria Italiana, per collegare via Melozzi con la statale 80. La decisione di aprire il tunnel oggi è stata assunta dal Comune, in considerazione della festività di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, occasioni che portano nella zona tante persone dirette al cimitero per la visita ai cari estinti. RFI però sembra non avere gradito la scelta di aprire in anticipo e senza essere stata coinvolta dal Comune, per questo poche ore dopo l’apertura l’ingresso è stato incatenato.
L’apertura del sottopasso aveva già suscitato alcune polemiche da parte del comitato di quartiere, visto che non è ancora entrato in funzione il servoscala (già installato ma non ancora collegato alla rete elettrica). Dopo l’esplicita richiesta dell’amministrazione comunale, avanzata durante un incontro, Rete Ferroviaria Italiana ha realizzato nel tunnel anche un’apposita corsia per le biciclette. Per il completamento dell’opera, la stessa RFI ha già predisposto il progetto per un altro sottopasso, previsto in prossimità della Chiesa di Cartecchio e privo di barriere architettoniche. Resta da capire se l’episodio di oggi non finisca per minare i rapporti tra le Ferrovie e l’amministrazione comunale.
A commento dell’accaduto, l’assessore comunale Stefania Di Padova ha diffuso la seguente nota:
“Con riguardo alla vicenda del sottopasso di Villa Pavone non posso che esprimere il mio totale disappunto per il comportamento messo in atto da RFI. Ieri, dopo un consulto tra i tecnici del Comune di Teramo e i tecnici della ditta che ha realizzato l’opera, sentite anche le richieste dei cittadini e considerando i tre giorni di festa, è stata presa la decisione di aprire il sottopasso. Come ho precisato nel breve comunicato precedente, il sottopasso non sarebbe stato fruibile in questa prima settimana da parte di tutti i cittadini, per via del mancato collegamento elettrico del servoscala. Ciò nonostante avrebbe agevolato tanti che tra oggi e domenica si fossero recati presso il cimitero di Cartecchio.
L’odierna chiusura all’utenza del sottopasso da parte di RFI, senza nessuna comunicazione al Comune e contravvenendo a quanto pattuito ieri durante apposito sopralluogo, è fatto grave e irrispettoso nei confronti dei cittadini, disorientati da comunicazioni contrarie nell’arco di poche ore. Aggiungo che mercoledì scorso il Comune, nel prendere in carico l’opera, aveva chiesto alcune piccole opere complementari a RFI, concedendo il termine di 10 giorni, ma non si rilevavano ostacoli all’apertura ai pedoni, motivo in più per cui l’Ente ha optato per una, seppur parziale, apertura immediata. La convenzione sottoscritta nel 2016 prevede contestualmente all’apertura del sottopassaggio la soppressione del passaggio a livello, il Comune ha espressamente chiesto che per questi tre giorni si ovviasse alla chiusura del passaggio a livello, per non ingenerare confusione, dichiarando che avrebbe provveduto lunedì 4 novembre ad emettere l’ordinanza di soppressione dello stesso.
In ogni caso e a prescindere dalle ragioni, il Comune, e con esso tutti i cittadini di Teramo, non è stato messo al corrente del cambio di programma e della decisione di RFI di chiudere di nuovo l’opera, né da parte di RFI né da parte dell’impresa che, presumibilmente, ha effettuato la chiusura successivamente all’apertura. È chiaro che il Comune chiederà spiegazioni su questa spiacevolissima vicenda e assumerà le conseguenti decisioni a tutela dei propri cittadini”.