È stata intitolata a Giorgio Ambrosoli la nuova Aula del Tribunale di Teramo, che ospiterà un ufficio rivolto ai Dottori Commercialisti.
Alla cerimonia era presente anche anche il figlio di Giorgio Ambrosoli, Umberto, avvocato ed autore del libro “Qualunque cosa succeda”, dal quale è stata tratta la fiction omonima. Nella motivazione il Consiglio dell’Ordine ha voluto rendere ‘solenne omaggio al professionista che ha scelto di stare dalle parte della legalità e dello Stato mostrando una profonda coerenza e libertà professionale e di pensiero’.
Giorgio Ambrosoli, avvocato ed esperto in liquidazioni coatte amministrative, stava indagando sulle attività del banchiere siciliano Michele Sindona quando, l’11 luglio del ’79, venne colpito da tre colpi di Magnum 357 mentre rincasava dopo una serata trascorsa con gli amici. Ad ucciderlo fu William J. Aricò, un sicario prezzolato fatto appositamente giungere dall’America. Nessuna autorità pubblica partecipò ai funerali di Ambrosoli ad eccezione dei vertici della Banca d’Italia. Il 18 marzo 1986, Michele Sindona e Roberto Venetucci, quest’ultimo noto trafficante d’armi e tramite con il killer, sono condannati all’ergastolo per il delitto Ambrosoli.
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