Avevano venduto quattro auto rubate a Pescara e Bari, immatricolandole con una falsa documentazione di circolazione, facendole risultare come importate dall’Austria o dalla Germania, grazie all’utilizzo di atti contraffatti o rubati in bianco.
Quattro pugliesi sono stati denunciati alla procura di Teramo per ricettazione e falso. Uno dei quattro era in regime di affidamento in prova per altri reati: per lui il magistrato ha deciso di disporre gli arresti domiciliari. La truffa, per coprire una più vasta attività di riciclaggio di auto di provenienza furtiva, è stata scoperta dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria del comando di Teramo, diretta dal dirigente Pietro Primi e coordinata dal sostituto commissario Stefano Di Stefano. Attraverso il costante controllo dei fascicoli di immatricolazione dall’estero, effettuato alla Motorizzazione civile di Teramo, gli agenti hanno individuato quattro auto di media gamma (una Jeep Renegade, Ford Focus e Fiesta, Fiat Cinquecento), accompagnate da documenti contraffatti austriaci o tedeschi, ma che risultavano rubati ‘in bianco’ e poi compilati con dati falsi: quando le auto sono state rintracciate a Foggia, Firenze e Piacenza, dove erano state vendute a ignari clienti, si è scoperto che avevano il numero di telaio contraffatto e corrispondente a veicoli regolarmente circolanti in altri Paesi europei. All’appello manca una quinta macchina, anch’essa immatricolata illecitamente come importazione dalla Germania, la cui pratica è stata affidata ad un’agenzia di Teramo e i cui dati sono stati immessi in banca dati per essere rintracciata.