A Teramo il governo ha bloccato i 12.5 milioni di euro messi a disposizione per la riconversione dell’area del vecchio stadio, l’arretramento della stazione ferroviaria e per il recupero delle case popolari di via Piave.
Una scelta che se confermata andrebbe nuovamente a colpire duramente il territorio cittadino. La modifica del testo normativo, infatti, introduce il congelamento per due anni dei finanziamenti assegnati tramite il cosiddetto “bando per le periferie”. Ma ricordiamo che l’emendamento inserito nel decreto “mille proroghe” approvato in Senato approderà alla Camera l’11 settembre. Una situazione su cui il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto è pronto a dare battaglia.
Comune, ma anche l’Ater e le Ferrovie, vedono così messe a forte rischio le somme da destinare a tre interventi fondamentali. A cominciare dal progetto per dare un nuovo assetto alla zona del vecchio stadio. Questa dovrebbe ospitare una piazza che da vico del Grillo e via dei Funari è destinata ad aprire corso Porta Romana verso circonvallazione Spalato. Sono stati previsti inoltre gli allestimenti di orti sperimentali, un parco urbano e un’area per spettacoli sfruttando gli spalti della curva est da lasciare in piedi come testimonianza architettonica dello storico impianto sportivo. Di notevole impatto sarebbe stato anche l’intervento prospettato dalle Ferrovie. Lo spostamento della stazione verso via Roma, infatti, avrebbe consentito il recupero dell’area dell’attuale capolinea da trasformare in una piazza con funzioni di raccordo tra la città e la Gammarana attualmente “isolata” dai binari. Il “bando per le periferie”, inoltre avrebbe consentito all’Ater di riqualificare gli alloggi popolari di via Piave che da decenni attendono interventi. In più, le diverse zone interessate dai progetti sarebbero state collegate tra loro da una pista ciclabile destinata a incentivare forme alternative di mobilità urbana.
Il servizio del Tg8