A due anni dalla tragedia di Campo Felice il Comune commemora il volontario teramano dell’elisoccorso che perse la vita in un’operazione di salvataggio
Giovedì 24 gennaio alle ore 11.00, lungo il Parco Fluviale del Vezzola a Teramo, avrà luogo una commemorazione del volontario tecnico dell’elisoccorso Davide De Carolis, a due anni dalla tragedia avvenuta sulle montagne di Campo Felice (Aq). Due anni fa un elicottero si era levato in volo per recuperare uno sciatore ferito: tra i componenti dell’equipaggio di soccorso c’era Davide De Carolis, un volontario teramano. L’elicottero non giunse mai all’ospedale de L’Aquila, dov’era diretto, perché si infranse contro una montagna a causa della visibilità estremamente scarsa. In una nota, il comune di Teramo spiega che la manifestazione commemorativa è l’inizio di un iter per dedicare il Parco Fluviale a questo eroico volontario, che in quelle drammatiche giornate del gennaio 2017 si prodigò generosamente, non avendo fatto mancare la sua presenza neanche a Rigopiano. L’Amministrazione Comunale di Teramo accoglie l’istanza del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani dell’Abruzzo, che ha promosso l’iniziativa e saluta quanti vorranno stringersi attorno ai familiari di Davide per ricordarlo.
Il Sindaco Gianguido D’Alberto sottolinea:
“La commemorazione di Davide è l’avvio dell’iter col quale vogliamo dedicare il Parco Fluviale al nostro concittadino. La memoria di quel suo gesto fatale ma soprattutto della sua persona, così bella, la cui cifra di relazione con gli altri era la generosità, è un primo omaggio che tutti noi che lo abbiamo conosciuto e l’intera città di Teramo vogliamo a lui dedicare. Egli ha lasciato a tutti un esempio durante la sua vita, e la morte così drammatica ci ha privato di un ragazzo, di un uomo, che ricordiamo con affetto e commozione. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e stringiamo idealmente Davide in un abbraccio nel quale vogliamo dire a lui dei nostri sentimenti di stima, affetto e ammirazione, quasi una carezza non solo per ciò che è stato ma per ciò che ancora oggi è per noi”.