Ultima tappa abruzzese della campagna “Il Piatto Forte” in piazza Martiri della Libertà a Teramo. Il camper e il team di specialisti è a disposizione dei cittadini per informare e sensibilizzare sui rischi dell’osteoporosi e offrire un controllo gratuito sul rischio di fratture da fragilità.
In Abruzzo e Molise la patologia osteoporosi interessa circa 200.000 donne over 60 anni e, come evidenzia il claim della campagna “Il Piatto Forte”, promossa da Firmo e Amgen, “Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come porcellana”. Oggi, sabato 29 giugno, dalle ore 10 alle 17, appuntamento conclusivo della campagna in piazza Martiri a Teramo.
FIRMO, la Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie dell’Osso e Amgen in collaborazione con Echolight, Senior Italia-Federanziani con il patrocinio delle Regioni Abruzzo e Molise e della SIMG, la Società Italiana Medicina Generale e Cure Primarie, dal 24 al 29 giugno tocca le principali città abruzzesi e molisane con un tour di screening e sensibilizzazione.
Gli organizzatori ricordano che “L’obiettivo è duplice, da una parte accrescere il grado di conoscenza su questa patologia silenziosa e sotto diagnosticata, dall’altra sensibilizzare la popolazione sulle fratture da fragilità che oggi possono essere evitate attraverso un’adeguata prevenzione fatta di semplici regole: alimentazione corretta, attività fisica regolare e, se serve, un trattamento farmacologico tempestivo”.
Anche in piazza Martiri della Libertà a Teramo, come è avvenuto nelle tappe precedenti ad Avezzano, Pescara, Chieti e Termoli, un gazebo e un camper coinvolgono la popolazione in diverse attività: informazione e prevenzione, grazie alla presenza di medici specialisti e nutrizionisti che risponderanno alle domande dei cittadini e alla distribuzione di materiale educazionale; screening, mediante la compilazione di un questionario e con la valutazione gratuita del rischio di frattura attraverso la misurazione della densità minerale ossea da parte di personale specializzato.
Il professore Francesco delle Monache, Direttore dell’UOC Medicina Interna della ASL di Teramo, spiega che “Il concetto di alto rischio fratturativo è cambiato negli ultimi anni. Ci capita sempre più spesso di porre attenzione su degli aspetti che storicamente erano ritenuti secondari. Sempre maggiori sono i successi terapeutici nei confronti dei pazienti oncologici o reumatologici e se non viene considerato il quadro clinico nella sua interezza e complessità rischiamo di curare una malattia per provocarne un’altra che sebbene apparentemente meno importante della prima incide notevolmente sulla qualità di vita. Il nostro compito è quello di avere una visione a 360 gradi che ci permetta, con utilizzo di farmaci sempre più efficaci, di salvaguardare la “salute” del paziente e credo che oggi abbiamo anche le armi terapeutiche per poterlo fare”.
Il professore Bruno Raggiunti, Direttore dell’UOC Malattie Endocrine e Diabete dell’ospedale di Atri, della ASL Teramo, afferma che”Le osteoporosi secondarie sono dovute alla presenza di un’altra malattia o di più malattie oppure all’assunzione di determinati farmaci per un periodo prolungato, superiore ai 3 mesi. Questo tipo di osteoporosi, a differenza di quella primaria che colpisce prevalentemente le donne, ha una maggiore prevalenza negli uomini.
Le patologie che possono scatenare un’osteoporosi, a causa di infiammazione cronica, di alterazione della qualità delle ossa, una ridotta mobilità del paziente e una riduzione della massa ossea e della forza muscolare, sono diverse: diabete, artrite reumatoide, connettiviti, broncopatie cronico-ostruttive, insufficienza renale, epatopatie, malattia di Parkinson, malattie croniche intestinali, sclerosi multipla.
Come detto, anche l’assunzione prolungata di alcuni farmaci, in particolare quindi quelli usati per patologie croniche, ma non solo, può essere responsabile di un’osteoporosi secondaria. Per citarne solo alcuni, i glucocorticoidi, che determinano una riduzione del tenore calcico, oppure i farmaci per il diabete come i tiazolinoni, che riducono la massa ossea; oppure ancora – e questa è una forma secondaria molto importante per la quale collaboriamo a stretto contatto con gli oncologi – gli inibitori dell’aromatasi, farmaci utilizzati contro il carcinoma della mammella: il blocco della produzione ormonale alla base del meccanismo d’azione di questi farmaci causa un indebolimento delle ossa che si traduce in un aumentato rischio di fratture. Per le pazienti che assumono questi farmaci, la Nota 79 di AIFA stabilisce la rimborsabilità di terapie che inibiscono la perdita di tessuto osseo, come denosumab”.
Nelle due precedenti edizioni del 2017 e 2018, la campagna Il Piatto Forte ha toccato 13 capoluoghi di diverse regioni italiane, coinvolgendo nelle attività di screening più di 2.000 cittadini. A bordo del camper sarà utilizzato l’innovativo dispositivo EchoS (sviluppato da Echolight), il primo sistema per la diagnosi precoce dell’osteoporosi attraverso un semplice esame ecografico, rapido e accurato e senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.
La dottoressa Maria Luce Vegna, Direttore Medico Amgen Italia conclude che”Tra tutti i cittadini coinvolti nelle attività di screening della campagna Il Piatto Forte, più del 30% è stato individuato a rischio fratture da fragilità. Le conseguenze sono rilevanti, sia sulla qualità di vita delle persone, che sui costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale: secondo l’ultimo report dell’International Osteoporosis Foundation (IOF) i costi sanitari generati dalle fratture da fragilità superano i 9 miliardi di euro, con una proiezione di crescita del 26% nei prossimi dieci anni2. Ecco perché c’è bisogno di continuare a sensibilizzare la popolazione”.