Con l’apertura delle scuole ora mai alle porte anche la provincia di Teramo sta lavorando alacremente per terminare, dove possibile, i lavori di messa in sicurezza delle strutture.
Gli edifici sono di competenza dell’ente di via Milli, dopo la presentazione della mappa di vulnerabilità che ha portato il presidente Di Sabatino a prendere la decisione di chiudere due scuole del territorio. Ricordiamo che la provincia di Teramo è la prima in Abruzzo e una delle poche in Italia ad essersi dotata di una mappa del rischio su tutti gli edifici, anche se l’obbligo della dotazione di vulnerabilità sismica è scaduto nel 2013, mentre solo il 30% del patrimonio edilizio pubblico italiano è stato “misurato”. L’ente provinciale ha investito fondi propri di bilancio utilizzando le risorse derivate dalla vendita della Caserma dei carabinieri di Teramo. Proprio oggi la Asl di Teramo ha concesso in comodato gratuito alla Provincia due piani inutilizzati del Distretto sanitario di Atri (ex Inam in via Finocchi) dove saranno ricavate sei aule per l’istituto “Zoli”.
“I lavori di sistemazione, manutenzione e adeguamento sono a carico della Provincia e partiranno immediatamente per consentire l’uso dei locali alla riapertura dell’anno scolastico. All’ultimo piano realizziamo cinque aule mentre al terzo piano creiamo un unico grande spazio che sarà usato come laboratorio – spiega il consigliere delegato all’edilizia scolastica, Mirko Rossi, questa mattina presente insieme al presidente Di Sabatino alla firma della sottoscrizione della convenzione – come abbiamo avuto modo di verificare sia con la dirigente scolastica che con la Asl, l’attività didattica è compatibile con i servizi che la Asl eroga nel Distretto sanitario e la soluzione, per gli studenti, e i docenti è particolarmente agevole”.