A Teramo l’ufficio speciale per la ricostruzione (USR) per tutta la settimana sarà sottoposto ad un esame per capire il perché delle lungaggini delle pratiche post sisma.
Controlli che la Regione ha deciso di affidare a tre ispettori, di cui due sindaci esperti in materia, per capire e trovare soluzioni per accelerare il numero di pratiche presenti all’interno dell’ufficio. Personale scarso e procedure troppo complesse, è stato questo il primo quadro che gli ispettori, il sindaco di Colledara Emanuele Tiberii, il sindaco di Pizzoli Giovannino Anastasio e il dirigente del personale della Regione Fabrizio Bernardini, si sono fatti dell’attuale situazione. I due sindaci, entrambi ingegneri ed esperti in materia perché già impegnati sul campo in occasione del terremoto dell’Aquila del 2009, hanno raccolto diverso materiale per entrare nel merito del lavoro dell’ufficio e venerdì, in occasione della prossima riunione del tavolo, riferiranno agli altri sindaci del cratere e ai parlamentari presenti il reale punto della situazione e le possibili soluzioni. Ad oggi sono solo una trentina le pratiche chiuse su edifici di categoria “B” e una ventina per quelle classificati “E”, mentre in fase di istruttoria ce ne sono circa 180, numeri irrisori rispetto all’imponente mole di pratiche ferme da anni negli uffici. Un problema quello della lentezza legata anche alla farraginosità delle procedure che ha triplicato il numero di documenti rispetto al sisma del 2009.