Teramo: la favola del clochard diventato ricco, si chiama Gianni Di Rocco, ha 47 anni, ed ha ricevuto un lascito milionario da parte della zia.
Per più di 13 anni la sua casa un qualsiasi giaciglio sotto i ponti di Vienna, Parigi, Monaco e Madrid, fino alla sistemazione, per così dire, definitiva a Rapallo. Sopra di lui il solito tetto di stelle e nient’altro dopo che nel ’94, con una laurea in sociologia in tasca e l’unico, terribile, vizio del gioco, ha deciso di staccarsi dalle sue radici e vagare, senza una particolare meta, per mezza Europa. Una grave forma di ludopatia curata grazie al sostegno amorevole sostegno dell’associazione Exodus di Don Mazzi, e poi la sua quotidianità da senzatetto, i pasti consumati alla mensa Caritas, ed il suo girovagare tra le strade di Rapallo con la sua solita camicia azzurra ed i suoi soliti pantaloni beige, tanto da diventare un vero e proprio personaggio in terra ligure, fino ad essere molto amico del sindaco Carlo Bagnasco e di un sacerdote, in particolare, Don Stefano Curotto. Poi la telefonata del notaio da Teramo che gli comunica di aver ereditato terreni, immobili e denaro per svariati milioni di euro, da una vecchia zia, un’eredità condivisa con cugini e sorellastre. Tra qualche giorno tornerà a Teramo per l’apertura della busta, annunciando di voler devolvere gran parte dei suoi averi a chi é stato sfortunato come lui, ed é forse questa la parte più bella della favola di Gianni.