Teramo, la Ruzzo contro l’emergenza idrica

Sfruttamento idroelettrico, recupero e gestione dei crediti, revisione del sistema informativo: sono questi i nuovi obbiettivi per il futuro dalla società acquedottistica Ruzzo Reti.

La società  nei giorni scorsi ha visto la riconferma di Antonio Forlini, a capo della società partecipata dai comuni del teramano, e la nomina del nuovo Cda, composto da Alessia Cognitti e Alfredo Grotta. Ma uno degli argomenti che in questo periodo interessa in particolar modo la costa teramana è la questione legata all’approvvigionamento idrico: una situazione che lo scorso anno aveva creato non pochi disagi a diversi comuni in particolar modo a quelli di Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, generando una situazione che a detta del presidente Forlini non si dovrebbe più ripetere.

 

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Inoltre per quanto riguarda la situazione debitoria della società acquedottistica  risulta che:

Dall’analisi del bilancio di esercizio, approvato venerdì scorso dall’assemblea dei soci, si evince una perdita d’esercizio pari a 750.777 euro, pari dunque a circa un quinto di quella registrata nel 2014 (3.750.975 euro). Se è vero che permane una cronica crisi di liquidità, destinata secondo il presidente Forlini a rimanere «il punto debole della società ancora per molto tempo a causa dei debiti accumulati negli anni», è altrettanto vero che diminuiscono di 1.284.000 euro i debiti verso fornitori e banche (18.868.000 nel 2014, 17.584.000 euro nel 2015). E questo nonostante siano lievitati i costi per materie prime e sussidiarie (+ 1.726.622 euro) e in generale i costi per i servizi (+ 863.037 euro). Si torna, grazie all’aumentata capacità finanziaria, anche ad effettuare investimenti (2.573.603 euro, con un incremento di 345.437 rispetto al 2014). Da segnalare anche la posizione finanziaria netta, ovvero i debiti netti che devono essere restituiti: nel 2015 sono pari a 15.889.000 euro mentre nel 2014 ammontavano a 17.883.000 euro. Il risultato, in netto miglioramento, è un decremento di 1.994.000  euro. Aumentano tuttavia i crediti verso i clienti (28.353.000 euro, con un incremento di 3.145.000 rispetto al 2014), somme che non vengono riscosse e che con il tempo diventa sempre più difficile recuperare. «È diventato prioritario – ha sottolineato a tale proposito Forlini nella relazione ai sindaci – intervenire organizzativamente nella gestione degli incassi e del credito, costituendo un apposita task force che aggredisca il problema con procedure più celeri e determinate. È quello che faremo già nelle prossime settimane».

Federico Di Luigi: