La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione “Riviera”, ha sequestrato un patrimonio da 4,5 milioni di euro ad un uomo di origine pugliese che da anni viveva in Abruzzo e gestiva locali notturni e diverse attività immobiliari ed edili.
F.R., sessantenne nato in provincia di Foggia ma radicato da anni in Abruzzo, è indagato per gioco d’azzardo, estorsione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale dell’Aquila, di beni immobili e mobili per un valore complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. La confisca, la più rilevante, per valore complessivo seguita nel territorio abruzzese, conclude un procedimento di prevenzione instaurato e coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila.
La confisca nasce dalle indagini patrimoniali eseguite dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata nei confronti dell’uomo, il quale da anni era stabilmente radicato nel Teramano. Il sessantenne è accusato di estorsione, gioco d’azzardo, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, prostituzione ed è indiziato di trasferimento fraudolento di valori.
Si tratta di uno sviluppo dell’“Operazione Riviera”, che ,nel giugno 2017, aveva portato al sequestro preventivo patrimoniale, disposto dal Tribunale di Teramo, di 19 unità immobiliari, 8 appezzamenti di terreno, le quote societarie di 14 società ubicate nelle province di Teramo, L’Aquila, Rimini, Roma, Ascoli Piceno e Macerata.
I beni erano intestati a vari prestanome : la compagna, i figli, vari familiari riconducibili al sessantenne. L’uomo gestiva una rete di società nel settore dell’intrattenimento e gestione locali notturni, ma anche attività immobiliari ed edili sparse tra Abruzzo, Marche, Lazio e Emilia Romagna.