A Teramo, l’opposizione compatta scende in campo per cercare di mettere la parola fine alla giunta guidata dal sindaco Brucchi.
La sfiducia nei confronti del primo cittadino è diventata realtà, firmata da tutte le forze di opposizione, ora più compatte che mai. Dodici firme, sulle tredici necessarie per presentarla ufficialmente e discuterla in consiglio. Una firma, quella mancante, che la minoranza chiede ai dissidenti, i quali “solo così dimostrerebbero coerenza, rispetto alle posizioni espresse negli ultimi mesi di questa crisi politica infinita”.
height=315Gianguido D’Alberto capogruppo del Pd afferma: “La firma della mozione di sfiducia da parte di tutta l’opposizione, compatta, va a spegnere anche quelle voci che adombravano possibili tentativi di “pescare” tra la minoranza i numeri mancanti a Brucchi per governare. Il tempo di questa amministrazione è scaduto, Brucchi si era dimesso per risolvere i suoi problemi politici. Dopo 20 giorni, il tempo che gli viene concesso dalla legge, ha ritirato le dimissioni senza aver risolto i suoi problemi e prendendosi al contrario altro tempo, fino al 6 giugno, per cercare di ricompattare la sua maggioranza. Il dato di fatto è chiaro, oggi la maggioranza può contare solo su 15 componenti. Non è più tollerabile questo teatrino della politica che sta andando avanti da tempo, con un immobilismo amministrativo che diventa immobilismo di una città che è già in grande sofferenza. Noi abbiamo preparato lo strumento per liberare la città da questa situazione, che è quello della sfiducia. Adesso ci auguriamo coerenza da parte dei dissidenti, che non hanno più scuse, per poterla portare in consiglio comunale e verificare se esiste ancora una maggioranza” .