Prosegue lo sciame sismico tra Lazio e Abruzzo, dopo la scossa registrata nel pomeriggio di ieri, 7 novembre, di magnitudo 4,4 a 5 km a nord-est da Balsorano in provincia de L’Aquila.
Con le recenti scosse di terremoto è tornata la preoccupazione tra la gente anche nel Teramano, dove molte strutture non sono ancora del tutto sicure. Negli ospedali teramani il rischio sismico è una spada di Damocle che pende sul futuro di edifici che, in caso di emergenza, al contrario, dovrebbero garantire il massimo grado di sicurezza. Gli indici di resistenza, nei casi migliori, non vanno oltre lo 0,3 nella scala di valori che identifica con 1 il valore massimo di antisismicità. A confermarlo sono i dati della Protezione civile, illustrati dal presidente provinciale dell’Ordine degli architetti, Raffaele Di Marcello.