Teramo: Pd chiede il ritorno alle urne. Il Partito Democratico chiede che fine abbia fatto il rimpasto di giunta previsto a metà febbraio.
Teramo: Pd chiede il ritorno alle urne. Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico al Comune e l’ Unione Comunale del Partito Democratico chiedono al Sindaco Maurizio Brucchi che fine abbia fatto la “nuova” giunta , annunciata per il 15 gennaio e che doveva essere il momento del presunto rilancio dell’attività amministrativa dell’esecutivo.
Il Pd denuncia che si sta passando “ dall’azzeramento dell’intero organo politico, accompagnato dalle promesse dimissioni del Presidente del Consiglio, ad un misero aggiustamento, un giro di poltroncine, con un poco di cipria, un lieve cambiamento di look “.
I consiglieri del Partito Democratico ricordano che “diversi consiglieri comunali di maggioranza, in prossimità del consiglio comunale del 17 dicembre, nel quale la sfiducia a Milton Di Sabatino avrebbe significato l’ennesimo smottamento politico di quello che tutti ricordano tristemente come l’immaginario modello Teramo, furono convinti dalle promesse da marinaio del Sindaco Brucchi circa un cambio di passo con l’azzeramento e conseguente utilizzo di nuove persone capaci di invertire il declino della nostra città”.
Il Pd parla di interessi politici dei capicorrente teramani piuttosto che della città per i quali il Sindaco prende tempo e rinvia le decisioni annunciando di cambiare tutto per poi non cambiare niente e del fatto che si stia consumando l’ennesima presa in giro nei confronti di molti consiglieri di maggioranza che, così come fu per l’approvazione del bilancio di previsione 2015, continuano ad essere convinti a sostenere l’attuale Giunta sulla base di promesse formulate ad orologeria ma mai mantenute. Per il PD prosegue la presa in giro nei confronti dei cittadini teramani e si è giunti all’ultimo atto della fallimentare storia del cosiddetto “Modello Teramo”.
Il Gruppo Consiliare al Comune e l’Unione Comunale del Partito concludono la nota dicendo che “c’è un solo modo per rimettere in carreggiata la nostra Teramo, salvarla una volta per tutte da una Giunta eterodeterminata ed eterodiretta, composta dal numero massimo di nove assessori che tanto hanno gravato e gravano sulle casse del Comune, e restituire finalmente, in tempi brevissimi, la parola ai cittadini “.