La statizzazione lascia il Braga a secco dai finanziamenti statali. Una nuova beffa ai danni dell’istituto musicale teramano scaturita dal decreto firmato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
L’atto stanzia quasi 8 milioni di euro da distribuire tra gli istituti pareggiati operativi sul territorio nazionale, ma esclude dalla ripartizione proprio il Braga, in quanto una clausola del decreto specifica che la prestigiosa istituzione teramana non rientra tra i destinatari del contributo economico “a causa della sua statizzazione”. Una esclusione pesante per l’istituto che avrebbe senso se la statizzazione (che porta il Braga sotto il controllo diretto del ministero) fosse stata fatta assieme ad una sufficiente copertura finanziaria.
“Qualcuno ha deciso che il Braga deve morire”, è stato questo il duro commento del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, “Ma io non ci sto. Assieme al nuovo presidente Sergio Valente daremo battaglia, affinché una volontà ormai evidente possa essere sconfitta”. Per il primo cittadino la scelta ministeriale “decreta’la volontà da parte di qualcuno di far chiudere il Braga”, visto che nei fatti l’istituto non è statizzato e non è più pareggiato. La rabbia del sindaco è amplificata anche a causa dalle promesse non mantenute dal sottosegretario Angela D’Onghia con cui il primo cittadino si era recentemente incontrato a Roma, che aveva fornito rassicurazioni ed impegno per sostenere il “Braga”.
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