Nonostante il piano di controllo per i cinghiali, approvato dalla Regione Abruzzo per contrastare il fenomeno della fauna selvatica, la strada da percorrere è ancora molto lunga.
Le campagna teramane dell’interno sono letteralmente distrutte soprattutto in questo periodo dell’anno, quando i cinghiali affamati prendono di mira, in prossimità del raccolto, le coltivazioni di campo. Le zone più colpite sembrerebbero essere i comuni dell’interno come Montorio, Castel Castagna e Tossicia ma tutta la provincia è oramai interessata da questa problematica. La Regione ha annunciato una task force per tenere sotto controllo il proliferare dei cinghiali anche nelle aree protette . L’assessore ai Parchi e alle riserve, Lorenzo Berardinetti e l’assessore all’agricoltura, Dino Pepe, hanno incontrato i vertici dei parchi nazionali e regionali d’Abruzzo e delle riserve, per fare il punto sulla presenza massiccia di cinghiali nel territorio regionale. E’ stato deciso, d’intesa con i vertici di parchi e riserve, di intraprendere un percorso per la costituzione di una vera filiera delle carni di cinghiale, per fare in modo che il problema venga trasformato in risorsa. La filiera avrà bisogno della messa a punto di tutte le componenti che iniziano dal monitoraggio della popolazione fino alla cattura macellazione e commercializzazione tramite un apposito marchio. L’attuazione della filiera sarà oggetto di un protocollo d’intesa che, nei prossimi giorni, verrà firmato dagli attori regionali coinvolti.