Fis/Casse integrazioni che tardano ad arrivare, nessuna retribuzione fino a ottobre e futuro incerto per le riaperture delle scuole che potrebbero prevedere la chiusura delle mense.
Questa è la fotografia di quello che sta accadendo ai lavoratori e alle lavoratrici delle mense e della ristorazione scolastica. Per questi operatori il Covid-19 ha significato interrompere completamente l’attività lavorativa, creando tantissime difficoltà nella gestione dell’economia familiare. Situazione che ha portato lavoratori e sindacati a scendere in piazza nei quattro capoluoghi di provincia abruzzesi per denunciare questa drammatica condizione.
Il Fis/Cassa integrazione non è ancora arrivato a tutte e gli importi netti, in ogni caso, sono compresi tra i 160 e 500 euro. Il settore della ristorazione scolastica resta escluso dalla protezione salariale già dal prossimo 8 giugno, quando le ulteriori 5 settimane di Fis/Cassa Integrazione, previste dal Decreto Rilancio, non riusciranno a garantire nemmeno la necessaria copertura di tutto il mese di giugno (il 30 giugno è la data nella quale sarebbe terminato l’anno nelle scuole dell’infanzia e nei nidi). Questo significa che, quanto ricevuto da marzo ai primi di giugno, dovrebbe bastare alle lavoratrici e ai lavoratori del settore fino alla fine di settembre, sempre che con la presunta riapertura delle scuole si possa tornare anche alla normale attività delle mense scolastiche.
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