Il dirigente di un’azienda della provincia di Teramo è stato arrestato con l’accusa di aver violentato e sottoposta a stalking una impiegata.
Il dirigente di un’azienda della provincia di Teramo avrebbe costretto una impiegata di 47 anni a subire violenze con la minaccia di farle perdere il posto di lavoro e di diffondere foto dei loro rapporti intimi. Il cinquantenne di Roseto degli Abruzzi è finito in carcere, dopo aver violato i domiciliari, perchè avrebbe continuato a perseguitare la donna tempestandola di telefonate. Nel processo, iniziato ieri a Teramo, lei si è costituita parte civile. La vicenda risale all’anno scorso quando la storia tra i due è ormai alla fine e lui continua a perseguitarla con telefoniche, appostamenti sotto casa e danneggiamento della sua macchina e di quella di alcuni familiari della donna i quali hanno trovato le gomme delle loro vetture tagliate. Nella denuncia la vittima racconta anche che lui avrebbe seguito i suoi figli maggiorenni. Sarebbe stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto la donna a denunciarlo. E’ scattata l’inchiesta e l’uomo è finito agli arresti domiciliari per stalking. Lui è evaso per avvicinarsi a lei, continuando a perseguitarla con telefonate in cui le ha chiesto di tornare insieme, e , dai domiciliari, l’uomo passa in carcere dove è ancora detenuto. Ora è iniziato il processo aggiornato a febbraio per l’audizione dei primi testimoni.