Sono numerose le cooperative sociali presenti sul territorio teramano i cui dipendenti sono ancora senza tredicesime e in alcuni casi anche senza stipendio che viene pagato a volte ogni 2 o 3 mesi.
E’ questa la denuncia fatta dalla Funzione pubblica Cgil, che punta i riflettori su una situazione difficile che interessa oltre 2100 dipendenti. Sono infatti oltre 110 le cooperative sociali che operano nella provincia e che erogano un salario medio di 500 euro mensili ai lavoratori.
È la denuncia di Amedeo Marcattili, segretario provinciale della Fp Cgil, che ribadisce: “Grazie alle battaglie condotte dai sindacati oggi anche i dipendenti delle Cooperative possono accedere agli ammortizzatori sociali: ma ci chiediamo puo’ essere questa la risposta nel lungo periodo? Perché le politiche sociali non hanno la stessa cittadinanza di altre problematiche? Un paese civile si dice tale quanto trovano risposte problemi che interessano i più deboli, invece la politica, sia nazionale che locale, sembra sordo al grido di dolore degli operatori e degli utenti”.
Per il sindacalista “centinaia di lavoratori ogni anno perdono una parte del magro salario in quanto le cosiddette Cooperative Sociali, ma dirette come un’azienda vecchio stampo da padrone delle ferriere, non applicano in tutte le sue parti il contratto nazionale, la quale dovrebbe essere motivo di recesso dall’appalto, non conosciamo Ente Pubblico che abbia fatto ciò. Invitiamo tutti i lavoratori a rivolgersi ai nostri uffici affinché si possa controllare le buste paga ed eventualmente aprire una vertenza per richiedere il rispetto di quanto dovuto”.
La Cgil annuncia di mettere “in campo tutta la nostra capacità di protesta e di proposta, nel nome di quel progresso e giustizia sociale di cui siamo portatoti, affinché i diritti dei lavoratori affiancati ai diritti degli utenti trovino soluzioni positive”.
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