Con le misure restrittive volte al contenimento del contagio da Coronavirus imposte dal governo, i telefoni dei Centri Antiviolenza hanno smesso di funzionare.
Un fenomeno che si è sempre verificato anche durante le vacanze o nei week end e cioè quando gli uomini maltrattanti sono in casa. Per le donne vittime di violenza familiare è un periodo molto duro ma i servizi antiviolenza non sono chiusi e si stanno riorganizzando per fare fronte a questa nuova situazione a partire dall’utilizzo di strumenti digitali che possano garantire la tempestività dell’intervento.
“L’analisi del fenomeno e il confronto sempre vivo fra gli operatori che si occupano di sostegno alle donne individua anche un aspetto molto importante in questa fase: la “guardia sociale”, una rinnovata attenzione da parte di vicini, parenti, amici che in questo particolare momento possono diventare sentinelle preziose – dichiarano la presidente della CPO, Tania Bonnici Castelli e la consigliera delegata alle pari opportunità, Beta Costantini – da questa riflessione è nata l’idea di lanciare un messaggio nuovo, sollecitando una rete di protezione sociale che parta dal basso. Come sempre ogni informazione viene trattata con la dovuta competenza e discrezione solo dagli operatori dell’antiviolenza e ha carattere anonimo“.
Lo spot “#iorestoacasa ma non mi sento sicura” è realizzato con il contributo delle componenti della CPO della Provincia di Teramo.
Il servizio del Tg8