Incontro in Regione, a Pescara, sulla situazione di crisi della società concessionaria delle Terme di Caramanico e sul futuro occupazionale dei lavoratori e del comprensorio.
Dopo l’appello lanciato al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Regione Abruzzo dai sindaci di Abbateggio, Bolognano, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Sant’Eufemia a Maiella e Tocco da Causaria nell’incontro odierno il sindaco di Caramanico Simone Angelucci ha ricordato che esiste il rischio che i servizi possano essere interrotti e che a maggio le Terme non riaprano i battenti con ” ripercussioni drammatiche sull’intero comparto termale regionale, sulla vita sociale ed economica del comprensorio della Maiella pescarese, sulle circa 180 famiglie coinvolte direttamente in rapporti di lavoro con la società concessionaria e sulle circa 200 famiglie coinvolte, indirettamente, dall’indotto che è costituito da 1100 posti letto alberghieri, altrettanti extra alberghieri, servizi di ristorazione e al turismo e in tutta la Valle dell’Orta. Per non parlare del danno all’immagine turistica della Regione”.
Nel corso della riunione gli assessori regionali alla sanità Nicoletta Verì, al lavoro Piero Fioretti e al termalismo Nicola Campitelli, hanno spiegato che bisogna valutare attentamente la situazione e trovare soluzioni e contemplare non solo la riapertura, ma anche il rilancio senza dimenticare, però, che la Società che gestisce le Terme, l’albergo Maiella e delle Terme e la Spa La Reserve, è attualmente in stato di liquidazione volontaria.
Secondo il sindaco Angelucci “La chance per la ripresa è rappresentata, in questo momento, da una nuova possibilità di impiego delle Terme che potrebbero occuparsi «anche di riabilitazione (l’accreditamento c’è dal 2016). L’istanza c’è già e le valutazioni sono in corso, ma non c’è tempo da perdere se non si vuole saltare la stagione e aprire una fase di assoluta incertezza per il futuro”.