L’Aquila e gli alloggi antisismici sono riparo per gli sfollati delle zone colpite dal terremoto avvenuto lo scorso 24 agosto nel Centro Italia.
L’Aquila mette a disposizione gli alloggi antisismici in città che diventano riparo per gli sfollati delle zone colpite dal terremoto avvenuto lo scorso 24 agosto nel Centro Italia. Le prime 15 famiglie hanno già trovato sistemazione, per un totale di una quarantina di persone provenienti in particolare da Amatrice; per domani sono attesi altri 5 nuclei familiari. A gestire le operazioni è l’ assessorato comunale all’Assistenza alla popolazione, una delega nata nella Giunta Cialente dopo il terremoto aquilano del 6 aprile 2009 per gestire le necessità dei cittadini rimasti senza casa. Nel 2009 erano 70 mila solo nel capoluogo, più altri 50 mila nei 56 comuni del cratere sismico. Gli sfollati si trovano principalmente nel progetto C.a.s.e., l’insieme di 4.449 alloggi divisi in palazzine di tre piani con isolatori sismici dislocate su 19 nuovi quartieri, chiamati anche ‘new town’, che 7 anni fa hanno ospitato fino a 16 mila persone, mentre una sola famiglia laziale ha trovato posto nei moduli abitativi provvisori (Map), casette in legno che dovrebbero essere realizzate anche nel territorio del sisma del 24 agosto come soluzione abitativa d’emergenza. In particolare, ci sono 6 famiglie nel progetto C.a.s.e. di Coppito 3, altre 3 famiglie a Sant’Elia 2, altre 3 a Pagliare di Sassa, altre 2 a Cese di Preturo e una famiglia ai Map di Santa Rufina di Roio.
L’assessore Fabio Pelini spiega “La nostra intenzione iniziale era di tenerli tutti insieme per non disperdere la comunità e abbiamo individuato la new town di Coppito 3 chi ha manifestato esigenze particolari, per anziani o altro, è stato destinato altrove. Quanto alla procedura, finché non viene strutturata l’assistenza nel Centro Italia in modo capillare procediamo con ordinanze firmate dal sindaco per ogni assegnazione, ci contattano in varie forme, molti tramite volontari o conoscenze comuni, e in una giornata riusciamo a fare assegnazione e allaccio degli utenti- Per questa velocità ringrazio i gestori Enel Gas, Enel Energia e Gran Sasso Acqua che hanno capito il momento drammatico e in poche ore rendono un alloggio abitabile”. Al momento l’alloggio è gratis. “Concediamo il comodato gratuito dell’alloggio, mentre le utenze, come tutti gli altri inquilini, dovrebbero essere pagate da chi ci vive, salvo diverso avviso. Vedremo in un secondo momento, vista anche la situazione particolare adesso più che altro pensiamo a dare una casa e al supporto psicologico o con generi di cui hanno bisogno come giocattoli per bambini e altro”.
Intanto verrà firmata domani dal sindaco Massimo Cialente l’ ordinanza che limita i nuovi confini sia della zona verde del centro storico, quella dove sarà possibile accedere liberamente, sia della zona rossa, quella interdetta perché pericolosa. Un atto che arriva dopo le polemiche innescate dalla differenza di vedute tra il primo cittadino, secondo il quale il centro è sicuro, e il prefetto, Francesco Alecci, che ravvisa una “pericolosità eccessiva”. Le difficoltà di ordine pubblico, unite al lutto per i morti del terremoto del Centro Italia, hanno portato alla cancellazione degli eventi dell’estate aquilana, il cartellone della 722/a Perdonanza Celestiniana, e il Jazz per L’Aquila, maxi evento da 60 mila spettatori eliminato dal centro storico e spostato a un evento che coinvolge 20 piazze d’Italia. All’Aquila nel piazzale di Collemaggio. In particolare, nell’ordinanza vengono previste multe da 50 a 500 euro per chi violerà i confini. Sarà allegata una planimetria, già predisposta dai tecnici e custodita negli uffici del dipartimento Ricostruzione. Secondo quanto appreso, verrà confermato zona verde tutto l’asse centrale, il corso Vittorio Emanuele e corso Federico II. Anche alcune delle principali traverse a destra e sinistra saranno ‘verdi’ in quanto ospitano palazzi recuperati o comunque fino all’inizio dei cantieri. Questi ultimi saranno transitabili dagli operai, ma zona interdetta con appositi cartelli e transenne ai cittadini. Si allargherà la zona verde intorno alla Villa comunale, in particolare lungo via dei Giardini e via San Michele, tratti ampiamente recuperati e dove sono già passati i lavori dei sottoservizi, con l’installazione del tunnel sotterraneo che contiene tutte le reti. Le chiusure principali riguardano le cosiddette ‘zone di guerra’: in particolare nella zona di Campo di Fossa, dove si trovano cavità sotterranee naturali che nella notte delle 3,32 inghiottirono anche delle auto. Saranno chiuse le aree di San Pietro e San Domenico, via Roio fino all’auditorium di San Giuseppe dei Minimi, via Cavour, alcune di queste molto vicine a zone invece riaperte e dove la vita è tornata a pulsare con l’apertura di gelaterie e pub. Dove sono state abbattute dall’ostinazione dei cittadini, potrebbero essere ripristinate le transenne con l’uso di ‘orsogrill’, inferriate alte poco meno di 2 metri proprio come quelle che un tempo circondavano i ‘Quattro cantoni’, rendendo zona rossa quasi tutto il centro all’incrocio dei due assi viari principali. Quegli ostacoli furono oggetto della “protesta delle chiavi”, appese alle cancellate poi abbattute dai cittadini per riprendersi la città.