Oltre trenta scosse di terremoto sono state registrate nelle ultime ore nella Valle dell’Aterno. Una sequenza sismica intensa ma contenuta.
La terra continua a tremare in provincia de L’Aquila dove dal 18 gennaio del 2017 sono state registrate scosse sismiche di magnitudo superiore a 5 in poche ore. Ed è quanto avvenuto nella giornata di ieri, 26 novembre, nella Valle dell’Aterno dove la sequenza sismica, anche se intensa, è rimasta su livelli fortunatamente inferiori con un massimo di magnitudo 2.9. L’ultima è stata registrata all’1.38 dell’altra notte a quattro chilometri a sud di Capitignano.
Lo sciame è iniziato dalle ore 22.42 con 2.1 nella stessa area, cinque chilometri a nord-est di Barete, a cui hanno fatto seguito, in rapida successione, altre scosse superiori a 2: 2.6 alle 0.44, 2.9 all’1.38, 2 all’1.41, 2.1 all’1.47, 2.4 alle 2.16, 2.1 alle 2.25, 2.3 alle 2.53, 2.1 alle 3.05, 2.2 alle 3.24, 2 alle 4.03, 2.2 alle 4.03, 2.4 alle 4.04, 2.1 alle 4.28, 2.1 alle 4.42, 2.1 alle 4.43.
I movimenti tellurici sono stati avvertiti prevalentemente dalla popolazione che abita nella zona di Pizzoli e di Barete e non sono stati segnalati nè danni né disagi. Torna, però, la preoccupazione tra la gente, ancora fortemente segnata dalle ferite inferte dal sisma del 6 aprile del 2009. Ferite ancora ben visibili in tutta l’area del cratere sismico.
Le ultime scosse hanno riguardato un’area ad alto rischio ricadente nella direttrice che dall’alta Valle dell’Aterno passa per Arischia, Pizzoli e che arriva fino al monte Pettino dove nel 1703 un drammatico terremoto causò danni e distruzione.