L’autopsia esclude la morte per cause naturali, o annegamento, di Mario D’Eustacchio, l’ex marittimo falciato nel mare di Silvi mentre faceva il bagno. Il proprietario dell’imbarcazione è indagato per omicidio colposo.
L’ex marittimo di Silvi Mario D’Eustacchio, travolto da una barca mentre nuotava, è morto per le gravi e profonde lesioni al capo provocate dall’elica dell’imbarcazione secondo l’autopsia eseguita, nella tarda mattinata di oggi, 19 agosto, dal medico legale Giuseppe Sciarra e alla quale ha preso parte anche il medico legale Gabriele Paolini, in qualità di perito del pescatore che ha avvistato il cadavere e lanciato l’allarme.
L’esame autoptico,andato avanti per circa quattro ore all’ospedale di Teramo, ha escluso che il 63enne possa essere deceduto per cause naturali mentre faceva il bagno al largo della Torre di Cerrano. L’uomo, quindi, in base al responso dell’autopsia, non ha avuto un malore nè è annegato. Eseguiti, come da prassi, i prelievi di campioni per i successivi esami di laboratori. Il medico legale dovrà rimettere la relazione in Procura tra 60 giorni.
Il pescatore, che al momento dell’incidente, avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 17 agosto al largo di Silvi, nella zona dell’area marina protetta Torre del Cerrano, al confine tra la cittadina teramana e Pineto, era al comando della piccola barca, è indagato per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta aperta dal pm della Procura della Repubblica di Teramo Greta Aloisi. L’uomo è iscritto nel registro degli indagati quale atto dovuto in presenza dell’accertamento odierno.
A disposizione delle autorità la piccola barca del pescatore che sabato sera ha trovato a pelo d’acqua il cadavere di Mario D’Eustacchio che era stato recuperato dalla Guardia Costiera. C’è da chiarire se siano coinvolte altre barche o se sia stata proprio l’imbarcazione del pescatore a travolgere il 63enne, che era solito fare lunghe nuotate al largo in quella zona. Delle indagini si occupano gli uomini della Capitaneria di Porto di Giulianova.