Tragedia Rigopiano: il giudice si riserva la decisione sulle archiviazioni. In aula una ventina di familiari delle vittime del disastro.
Si è conclusa questa mattina, davanti al gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, la discussione sulle opposizioni alle richieste di archiviazione per 22 indagati nell’ambito del filone principale dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Il gip si è riservato la decisione, che sarà resa nota nei prossimi giorni. La richiesta di archiviazione da parte della pubblica accusa, rappresentata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, ha incontrato l’opposizione dei legali di cinque parti offese. Nel corso dell’udienza hanno preso la parola i difensori degli indagati, i quali si sono associati alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, sottolineando alcuni aspetti tecnici e riportandosi alle memorie depositate nei mesi scorsi. Nella precedente udienza avevano preso la parola i legali che si sono opposti all’archiviazione, alcune delle persone offese e il procuratore capo Massimiliano Serpi. Oggi, in aula, c’erano una ventina di familiari delle vittime che indossavano magliette con le foto dei loro cari impresse su un lato e il numero 29, corrispondente al numero di persone decedute nella tragedia, sull’altro. Tra i 22 indagati per i quali è stata chiesta l’archiviazione figurano gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, e gli ex assessori con delega alla Protezione civile Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca.
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