Tragedia Rigopiano: depositati nuovi documenti

Nel corso della seconda udienza del 2024 in Corte d’Appello a L’Aquila per il processo sulla tragedia di Rigopiano, il legale del funzionario del Comune di Farindola ribadisce che il suo assistito e il Sindaco non avevano strumenti per ordinare lo sgombero dell’hotel travolto dalla valanga

Oggi seconda udienza del 2024 in Corte d’Appello a L’Aquila per il processo sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. Si tornerà in aula il 17 gennaio con la discussione degli avvocati di altri imputati assolti in primo grado e il 24 gennaio dei legali dell’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e della dirigente Ida De Cesaris.

Questa mattina, dopo l’intervento di Arturo Messere, legale dell’ex capo di gabinetto della Prefettura di Pescara Leonardo Bianco, e’ stata depositata la memoria difensiva sul tecnico Tino Chiappino.

Nella parte finale c’è stato l’intervento del legale del funzionario del Comune di Farindola Enrico Colangeli, l’avvocato Massimo Manieri che, nel ribadire quanto già illustrato in primo grado con sentenza di assoluzione per il suo assistito, ha aggiunto nuovi elementi: “Abbiamo prodotto oggi in aula la Clpv ( Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga) appena realizzata dal Comune dell’Aquila e al vaglio del Coreneva, il Comitato Tecnico regionale per lo studio della Neve e delle Valanghe. Questo documento è in grado di fornire una situazione estremamente efficace per quel che riguarda i movimenti valanghivi sul territorio ed anche fornire elementi di carattere preventivo. Se il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta ed il suo funzionario Enrico Colangeli avessero avuto questo strumento prodotto dalla Regione ma mai realmente adottato avrebbero avuto la possibilità di sgomberare l’hotel Rigopiano che poi è stato travolto dalla valanga. Questo a dimostrazione del fatto, come abbiamo sempre sostenuto, che le responsabilità per quella immane tragedia vanno individuate altrove”.

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