Transumanza a rischio, secondo Coldiretti Puglia, per via di una legge della Regione Abruzzo dello scorso 6 aprile sui criteri di accesso all’uso dei fondi.
Coldiretti Puglia ha scritto al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nella sua qualità di coordinatore degli assessori all’Agricoltura nella conferenza Stato-Regioni,
“per denunciare che la legge approvata il 6 aprile dalla Regione Abruzzo, che con l’alibi dell’emergenza Coronavirus pone criteri di accesso all’uso dei fondi attraverso l’istituto degli ‘usi civici’, mette a rischio la transumanza, dichiarata patrimonio dell’Umanità nel 2019”. “La Legge regionale dell’Abruzzo non ha alcun collegamento con l’emergenza Covid, come invece dichiarato – sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – e fa saltare regole condivise che hanno garantito fino ad oggi la storica pratica della transumanza”, mettendo “a rischio, se non addirittura vietando, l’attività agro-pastorale legata allo spostamento in estate delle greggi dalle regioni contigue all’Abruzzo, come la Puglia”.
Coldiretti sottolinea che
“la transumanza tra le regioni Puglia e Abruzzo, sino agli anni ’60, contemplava lo spostamento di quasi un milione di ovini e di altrettante mandrie di vacche: sono tangibile testimonianza oggi di questa ultrasecolare pratica i tratturi, le antiche vie erbose di collegamento tra Puglia e Abruzzo, come il Regio Tratturo che, lungo ben 244 chilometri, collega L’Aquila con Foggia”. Coldiretti Puglia, “a tutela dei numerosi allevatori che praticano la transumanza che – evidenzia – non è solo storica ma ha un notevole impatto socio economico e ambientale per la Puglia e per le regioni limitrofe”, chiede che si “proceda ad un attento esame della legittimità del procedimento adottato dalla Regione Abruzzo”.