Trasporti: sciopero dell’Orsa per chiedere più qualità

Nell’ambito dello sciopero dei dipendenti della Tua il sindacato Or.S.A. Trasporti Autoferro Tpl Abruzzo e il Movimento 5 Stelle chiedono più qualità e maggiori garanzie per i lavoratori.

Chiedono di migliorare la qualità del trasporto pubblico in Abruzzo, attualmente al di sotto del livello nazionale, e di poter partecipare ai tavoli di confronto della Regione Abruzzo, ai quali vengono invitati gli altri sindacati, i rappresentanti dell’Or.S.A., il Sindacato Trasporti Autoferro Tpl Abruzzo. Oggi, nell’ambito dello sciopero dei dipendenti di Tua, l’Azienda Unica di Trasporto Regionale, rappresentanti provenienti dalle quattro province abruzzesi sono scesi in piazza ed hanno manifestato davanti alla sede della Regione, in viale Bovio a Pescara. Insieme a loro anche il Movimento 5 Stelle e in particolare il consigliere regionale Domenico Pettinari, che ha presentato una interrogazione in consiglio regionale, e il consigliere comunale di Pescara Massimiliano Di Pillo. A illustrare le motivazioni della protesta il segretario regionale del sindacato Michele Giuliani.

Il segretario Giuliani afferma ” Obiettivo della protesta è quello di dire basta alle anomalie sulla sicurezza, ad un lavoro quotidiano che risente di lacune nella gestione aziendale” e per criticare un progetto di fusione che “prima ha aggregato tre aziende e ora procede con gli ‘spezzatini. I problemi riguardano i mezzi, le infrastrutture, l’organizzazione del personale ed un sistema di relazioni sindacali in un’azienda che tiene fuori dai tavoli chi rappresenta il 10 per cento della forza lavoro. L’azienda sta sbagliando tutto sull’affidamento dei cosiddetti servizi a mercato a Sangritana. Per una questione del genere si poteva applicare l’articolo del codice civile che prevede un referendum tra i lavoratori, noi lo abbiamo proposto, ma non è stato accettato. Da non dimenticare, poi, la vicenda di Sistema, con 50 persone che hanno già ricevuto la lettera di licenziamento a causa di una cattiva gestione non dipendente da loro. Abbiamo mandato diverse richieste di convocazione e anche oggi abbiamo chiesto di essere ricevuti, ma al momento nessuno lo ha fatto. Ora rappresenta ben oltre il 10 per cento dei lavoratori dell’azienda, ma noi veniamo ignorati. C’è una sorta di complicità anche da parte delle altre sigle aziendali. Noi siamo disponibili a proporre e non siamo solo disfattisti o populisti, come ci viene detto. Non essere ascoltati significa non essere in democrazia”.

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