E’ stata sospesa dal lavoro per 6 mesi una dipendente della Asl di Trasacco che, secondo le indagini della Guardia di Finanza , coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, timbrava il cartellino e poi andava a casa oppure a fare la spesa.
Deve rispondere dell’accusa di truffa ai danni dello stato Paola Qualieri, 44 anni, dipendente della Asl di Trasacco, che, secondo le indagini svolte dalle fiamme gialle, timbrava il cartellino per uscire dall’ufficio e andare in missione, ma invece tornava a casa, oppure andava al ristorante di famiglia, a fare la spesa, dall’estetista, oppure al bar. Nei suoi confronti la Procura della Repubblica di Avezzano ha emesso un decreto di sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per sei mesi. Le viene contestata una cinquantina di episodi nell’arco di quattro mesi.
Nel provvedimento, firmato, ieri mattina, 19 ottobre, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano Maria Proia, si legge che “Con lo scopo di assentarsi dal proprio ufficio senza destare sospetti per le assenze prolungate” la dipendente dell’azienda sanitaria utilizzava un tipo di timbratura con cui attesta di “uscire dalla sede lavorativa per recarsi in missione e quindi svolgere il servizio dell’assistenza della struttura aziendale”. Quando in realtà, sempre secondo l’accusa mossa dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano titolare dell’inchiesta, Lara Seccacini, “svolgeva attività prettamente personali”.
Il periodo finito nel mirino della procura avezzanese è quello dal 19 marzo al 25 giugno del 2018 e dalle schede redatte dalla Guardia di Finanza, emergerebbe che la Qualieri avrebbe svolto soltanto 49 ore effettive di lavoro sulle 394 dichiarate. I finanzieri sono riusciti a ricostruire i suoi spostamenti utilizzando telecamere, Gps e pedinamenti che ne hanno registrato tutte le attività.
Fondamentali, insieme alle immagini, sono state le intercettazioni telefoniche nelle quali la donna avvertiva i familiari che si sarebbe recata al ristorante di famiglia ad una tale ora ( quando, invece, doveva essere al lavoro) oppure che si trovava a casa ed era intenta a “fare giardinaggio”.
I legali di Paola Quaglieri, gli avvocati Franco Colucci e Mario Flammini, fanno sapere che la loro assistita “Presto chiarirà la sua posizione nelle sedi opportune, come ha già cercato di fare nell’interrogatorio di garanzia, rispetto agli episodi contestati.
Si tratta di una serie di episodi molto datati nel tempo che la nostra assistita, nonostante il pochissimo tempo a disposizione, ha già cercato di chiarire in sede d’interrogatorio di garanzia. A fronte di una richiesta, da parte della pubblica accusa, di sospensione dal servizio per un periodo di 12 mesi, il giudice delle indagini preliminari di Avezzano, anche alla luce delle dichiarazioni rese dalla Quaglieri e di alcune considerazioni evidenziate dalla difesa, ha ritenuto di doverla applicare per soli 6 mesi.
Nonostante la misura si stata dimezzata rispetto alla richiesta del pm, ricorreremo comunque al tribunale della libertà, in quanto riteniamo che l’applicazione della misura interdittiva a oggi sia del tutto ingiustificata. Ad ogni buon modo, siamo tutti convinti e fiduciosi sul fatto che l’intera vicenda sarà chiarita nelle opportune sedi giudiziarie”.