Marijuana in ambulanza che, durante il lockdown, dalla Sicilia arrivava fino in Abruzzo dove era stata creata una sinergia con i clan di Pescara. La Guardia di Finanza di Messina arresta otto persone per traffico di droga.
65kg di sostanze stupefacenti sono stati sequestrati in due operazioni portate avanti nell’ultimo anno dalla Guardia di Finanza di Messina che hanno permesso di ricostruire l’intera filiera della droga che non si è fermata neppure durante il periodo di lockdown, nell’aprile dello scorso anno.
I finanzieri del Comando provinciale di Messina, in collaborazione con i militari del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata ( S.C.I.C.O. ) di Roma, su disposizione della Procura della Repubblica di Messina, dall’alba di oggi, nell’ambito dell’operazione denominata “Zona Rossa”, eseguono le ordinanze nei confronti di otto indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’organizzazione, che operava nel capoluogo peloritano ed in quello etneo, con propaggini a Roma e a Pescara, era specializzata nella commercializzazione di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti.
Nonostante le restrizioni previste dal Governo durante il periodo del lockdown, quando a tutti era precluso qualsiasi spostamento per la “zona rossa”, da qui il nome dell’operazione, i soggetti indagati si muovevano indisturbati, trasportando e distribuendo importanti partite di sostanze stupefacenti.
A capo dell’organizzazione c’era il pregiudicato messinese S.G. , 33 anni, con legami con il clan mafioso messinese Spartà, ed i pregiudicati catanesi S.C. e L.P. , di 44 e 53 anni, della famiglia “Nizza”, che fa parte del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano.
Dell’organizzazione facevano parte, inoltre, i messinesi F.G., 46 anni, e M.F., 40 anni, oltre al brontese A. M. , 48 anni, che, in qualità di corrieri di droga, curavano l’approvvigionamento e la distribuzione, in Abruzzo e in Sicilia, delle partite di droga, principalmente marijuana, fornite da un pregiudicato di origini messinesi ma domiciliato a Roma, F.F. alias Gianpiero, 61 anni.
Le indagini , coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e consistite in complesse intercettazioni telefoniche e ambientali, rese ancora più difficoltose dal particolare momento storico connesso alla pandemia da Covid-19, hanno consentito di ricostruire tutte le fasi dell’illecito traffico di sostanze stupefacenti: dalla pianificazione dell’approvvigionamento al trasferimento di ben tre carichi di sostanze stupefacenti, uno dei quali destinato a Pescara e due in Sicilia.
Nel febbraio del 2021 le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire la consegna di un primo carico di circa 25 chilogrammi di sostanza stupefacente destinata a Pescara, a favore di S.M., pregiudicato di di 49 anni, elemento di spicco del noto clan pescarese Spinelli, di etnia rom. La partita di droga, procacciata dai siciliani S.C. e S.G., è stata trasportata dai corrieri F.G. e M. F. e fornita dal romano F F. alias Gianpiero.
Un secondo carico, di circa 30 chilogrammi di marijuana, questa volta da far recapitare a Messina, sempre su input dei narcotrafficanti siciliani S. G., S. C. e L.P., era stato nuovamente commissionato ai “corrieri” messinesi F.G. e M.F., a Roma, dal medesimo fornitore F.F. alias Gianpiero. In entrambe le occasioni, per il trasporto dei due carichi di droga – a Pescara e a Messina – per eludere i controlli di Polizia, intensificati dalle misure restrittive per l’epidemia da Covid 19, l’organizzazione ha utilizzato un’autoambulanza, di una onlus messinese.