Il sindaco di Lanciano Mario Pupillo chiede che il tribunale venga salvaguardato perché è un presidio di giustizia essenziale.
Per il sindaco di Lanciano Mario Pupillo bisogna garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la permanenza del tribunale in città. Il primo cittadino in una nota spiega che si tratta di un presidio di giustizia essenziale, fondamentale, imprescindibile per l’intero comprensorio frentano.
Nella nota si legge “Come già sostenuto in passato, ribadiamo con forza la necessità di rivedere la riforma delle circoscrizioni giudiziarie che attualmente prevede la chiusura del Tribunale di Lanciano nel 2018.È ormai pacifico che concentrando su Chieti tutte le istanze di un territorio esteso e eterogeneo dal punto di vista giurisdizionale come l’Abruzzo meridionale, il collasso del sistema Giustizia sarebbe assicurato e a pagare il prezzo più importante in termini di servizio e diritto di accesso alla Giustizia sarebbero i cittadini. L’accorpamento, inoltre, non potrà soddisfare le ragioni della spending review che ha animato la stagione della riforma. Confermiamo la proposta del Comune di Lanciano, votata all’unanimità dal Consiglio comunale di mettere a disposizione gli uffici già pronti e adeguati di Palazzo degli Studi: una soluzione, questa sì, che va nella direzione del contenimento dei costi e delle spese senza per questo privare la cittadinanza di un servizio essenziale. Il nostro obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la permanenza del presidio frentano, storica sede di Corte di Assise e capace di dare risposte tempestive e qualificate a un territorio che serve oltre 150 mila cittadini. Qualora il Governo centrale non desse seguito alla richiesta unanime di questo territorio, è opportuno avviare un progetto che unisca la realtà di Lanciano a quella di Vasto, prevedendo un presidio giudiziario frentano costiero con divisione funzionale delle competenze. Torniamo a sostenere con forza la necessità di non retrocedere a una battaglia di campanile uno dei pilastri della convivenza civile come il servizio Giustizia”.