Una petizione contro l’apposizione di una statua in piazza ed una mostra nell’anniversario dell’impresa di Fiume. Trieste liquida così Gabriele d’Annunzio e la storia.
A dire il vero si tratta di un’iniziativa di mera polemica politica tra maggioranza ed opposizione nel capoluogo friulano. Il governo di centrodestra finanzia una serie d’iniziative per l’anniversario dell’impresa di Fiume, una statua in bronzo in piazza ed una grande mostra di cimeli; l’opposizione di centrosinistra contesta la spesa e da il via ad una petizione arrivata a 1500 firme perché ritiene, tra le altre cose, che la statua di d’Annunzio non sarebbe degna di ergersi al fianco di quelle di James Joyce e Umberto Saba. In un passaggio della petizione si arriva addirittura a scrivere:
“La biografia letteraria e politica di d’Annunzio rasenta il ridicolo ed espone il buon nome dell’Italia al ludibrio mondiale….”
Mai affermazione può considerarsi più meschina, testimoniando un elevato livello d’ignoranza non solo di d’Annunzio, ma anche della storia del nostro Paese:
“Mi piacerebbe far comprendere a certi triestini – dice il noto esperto di comunicazione Marzio Maria Cimini – che il legame tra la città di Trieste e Gabriele d’Annunzio non solo è fortissimo, ma costituisce un frangente fondamentale della storia d’Italia. Proprio a Trieste si raccolsero i migliaia di volontari, tra cui molti dissidenti italiani dell’esercito austro ungarico , ammaliati dalle parole di d’Annunzio che chiamava alla lotta contro l’impero. Lo stesso Cadorna ebbe a dire che il Vate avesse arringato in quel modo l’intero esercito italiano mezza guerra sarebbe stata già vinta e gli stessi austriaci si rammaricavano per non avere il poeta pescarese tra le loro fila. Fu quello un passaggio fondamentale per il riscatto dell’Italia nella Grande Guerra.”
Il noto conoscitore e collezionista Lucio Di Luzio:
“Ho avuto modo di parlare giorni fa con il sindaco di Trieste Di Piazza che mi ha sottolineato quanto fosse felice di ospitare questa mostra, ma anche a Fiume si stanno dando da fare per celebrare questa importante ricorrenza.”
Il servizio del Tg8
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Noi triestini conosciamo poco del vate, ma gli altri non conoscono niente della nostra storia, almeno di quella del 19° secolo che vide la Trieste austriaca decuplicare i suoi abitanti, caso unico al mondo : la storiografia parla ancora di città "oppressa", dove i gendarmi "perseguitavano" le persone (compresi i ragazzi che non volevano andare a scuola, mentre in Italia almeno la metà poteva cullarsi nell' analfabetismo! ): erano dunque tutte persone che arrivavano quì per farsi del male? Questo è soltanto un dei tanti aspetti su cui riflettere.