Trivelle Abruzzo: Cassazione boccia 5 quesiti referendari su 6 presentati da 10 Regioni italiane. Ora dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale.
Trivelle Abruzzo: Cassazione boccia 5 quesiti referendari su 6 e dichiara inammissibili i referendum che investono norme dello Sblocca Italia, mentre è ammesso quello che riguarda misure del decreto Sviluppo sul divieto di trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia marine. Dopo le modifiche introdotte con la legge di Stabilità, l’ufficio centrale per i referendum presso la Cassazione che il 26 novembre scorso aveva dichiarato conformi alla legge sei quesiti referendari contro le trivellazioni ha ora disposto che solo uno dei quesiti mantiene i requisiti di conformità. Per chiedere il divieto di queste attività ed un referendum per l’abrogare le norme,ben dieci Regioni italiane avevano depositato quesiti referendari e sono la Basilicata, le Marche, la Puglia, la Sardegna, l’Abruzzo, il Veneto, la Calabria, la Liguria, la Campania e il Molise. Nell’ordinanza depositata oggi, l’ ufficio della Cassazione dichiara ammissibile il quesito referendario con la seguente denominazione: “Divieto di attività prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento”. Il referendum chiede quindi l’abrogazione della norma che lega la durata della concessione estrattiva alla vita del giacimento. Sui quesiti referendari la prossima settimana dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale.